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film Le otto montagne Sky Cinema 1

Le otto montagne

Le otto montagne
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Dramma
Miglior film ai David di Donatello e Premio della giuria a Cannes per la storia di amicizia tra Pietro (Luca Marinelli) e Bruno (Alessandro Borghi) e il loro legame con la montagna (BEL/FRA/ITA 2022)

Canale

Sky Cinema 1

Giorno

martedì 30 maggio 2023, 17:00

Durata

150'

Titolo originale

Le otto montagne

Paese

Italia

Anno

2022

Regia

Felix Van Groeningen, Charlotte Vandermeersch

Descrizione

Le otto montagne è un film del 2022 scritto e diretto da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch. Adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo del 2017 di Paolo Cognetti, ha vinto il premio della giuria al 75º Festival di Cannes. Il film ha vinto inoltre 4 David di Donatello, tra i quali quello per il miglior film.

Trama

Dall'età di dodici anni Pietro inizia a trascorrere con la madre le sue vacanze estive in un paesino in via di abbandono sperduto tra le Alpi della Valle d'Aosta; il padre, ingegnere addetto in una grande azienda di Torino e originario di quel luogo, si aggrega alla famiglia per brevi periodi liberi dal lavoro praticando alpinismo e coinvolgendo il figlio ai suoi primi passi al di sopra dei 3000 metri. Nel paesino Pietro inizia a frequentare il coetaneo Bruno, stringendo tra loro amicizia e trascorrendo tempo insieme fino alla separazione dovuta alla richiesta dello zio di Bruno di seguirlo e assisterlo nell'alpeggio in quota. Ciò nonostante il padre di Pietro riesce a condurre entrambi i ragazzini in alta quota sul ghiacciaio, in una uscita tuttavia interrotta per sopravvenuti sintomi di mal di montagna del figlio. Sul finire della vacanza i genitori di Pietro, nonostante il suo disappunto, offrono disponibilità ai parenti di Bruno di ospitarlo durante il periodo invernale consentendogli di frequentare la scuola a Torino. A dispetto di una prima positiva accoglienza, la proposta causa uno sconvolgimento nella vita di Bruno che viene richiamato a vivere con il padre, che lavorava all'estero come muratore. Il risultato è una frattura del rapporto tra Pietro e Bruno, che non hanno più modo di frequentarsi. Pietro, in piena adolescenza, continuava ad essere portato nel paesino montano, orfano di Bruno, di controvoglia e con l'emersione di conflitti insanabili con il padre, con il rifiuto definitivo di accompagnarlo nelle attività alpinistiche. Trascorsi diversi anni, una sera Pietro e Bruno si incrociano in un locale, ma si ignorano. Il tempo passa e Pietro, che ha tagliato completamente i rapporti con il padre, si arrabatta in piccoli lavori finché una sera viene raggiunto dalla notizia della sua prematura morte. Dopo il funerale Pietro si rifugia nella vecchia casa di montagna, dove viene accolto da Bruno che lo conduce al lascito del padre: un rudere di baita in quota, che i due amici ritrovati dovranno riedificare. Nel frattempo Pietro scopre che suo padre e Bruno avevano continuato a frequentarsi condividendo numerose vie alpinistiche del circondario: una sorta di fratello adottivo che ha riempito il vuoto lasciato dal figlio che l'aveva abbandonato. In quella singola estate i due riescono a ristrutturare la baita e mentre Pietro, che ha riscoperto il piacere delle vette, era frustrato della sua mancanza di orizzonti, Bruno aveva un chiaro progetto: rilevare l'alpeggio abbandonato dallo zio e tornare a produrre formaggi. Pietro inizia a condurre in baita, che considera anche di Bruno al punto da chiedergli il permesso, anche degli amici di città, tra cui Lara con cui ha una fugace storia. Negli anni che seguono il ragazzo di città trova la sua strada che lo conduce in Nepal e tra quelle montagne trae ispirazione per conseguire i primi significativi risultati in ambito letterario, che diventerà la sua remunerata attività. Bruno viene raggiunto all'alpeggio ormai avviato da Lara, che era rimasta incantato da quei luoghi. Constatato che tra lei e l'amico non ci fosse nessun legame, Bruno inizia a frequentarla condividendo anche l'attività lavorativa e i relativi gravami. La coppia, che ha anche una figlia, è affannata dal carico lavorativo e Bruno non riesce più ad assicurare attenzioni alla baita, lasciando l'incombenza della manutenzione al solo Pietro, che saltuariamente torna nei monti. In una serata piena di stelle c'è una sorta di ultima cena: Pietro e la madre, che nel frattempo si era prodigata ad assistere la famiglia montanara, Bruno, Lara e la bionda figlioletta. Nel corso della serata, trascorsa con fiumi di grappa, Pietro ha modo di spiegare il suo concetto di otto montagne, che sono intorno al mondo e lui lo percorre in tondo per raggiungerle; mentre il punto centrale, che è la montagna valdostana, rappresenta Bruno. In quel contesto, però, emergono anche i consistenti problemi della coppia, indebitata e con scarse entrate dall'attività. Pietro, ormai realizzato nel suo lavoro di scrittore, offre disponibilità materiale nell'aiutare i due, ma Bruno si oppone con veemenza. La conseguenza è un inesorabile fallimento dell'attività a cui consegue il pignoramento dell'alpeggio e la crisi tra Bruno e Lara, che torna con la figlia in città per darle modo di istruirsi e di guadagnare qualcosa lavorando. In una drammatica telefonata che raggiunge Pietro che si trovava in Nepal, dove aveva instaurato un rapporto con la nativa del luogo Asmi, Bruno - ormai privo di ogni bene e solo - chiede autorizzazione a potersi ritirare nella baita. Pietro, che gli ricorda che la baita è di entrambi, chiede se fosse necessaria la sua presenza e, dopo un lungo silenzio, arriva una risposta affermativa. Pietro raggiunge la baita, ormai sepolta da una crescente coltre di neve, dove trova un amico ormai arcigno eremita, e dedito a una vita primordiale. Prova con tutte le sue forze a convincere Bruno a scendere a valle, a darsi una seconda possibilità. Gli ricorda l'importanza del suo ruolo genitoriale scatenando in quello che ormai è un orso una violenta reazione e un ordine perentorio di abbandonare la baita. Pietro, dopo una notte trascorsa fuori dalla baita con temperature polari, scende a valle e ha un dialogo con Lara che le spiega che per Bruno esiste solo la montagna, più importante anche della frantumata famiglia. Ferito nel corpo e nello spirito, risale poco dopo nella baita e tenta un ultimo tentativo per ricondurre l'amico alla ragione. Il grande freddo è alle porte e la baita è chiaramente inadatta alla sopravvivenza. Bruno esprime il suo ultimo rifiuto, affidando all'amico una sua ultima frase: "questa montagna non mi ha mai fatto male". L'epilogo giunge dopo una consistente nevicata. Una squadra del soccorso alpino giunge sulla baita, ormai sepolta di neve, e creando con la motosega un varco dal tetto vi penetra dentro trovandola vuota. Lara disperata telefona a Pietro dicendo che le ricerche sono state interrotte e attenderanno lo scioglimento della neve per ritrovare ormai il corpo di Bruno. Lara vuole come estrema speranza sapere se era idea di Pietro che Bruno possa, nell'estrema difficoltà e nella prospettiva di non avere scampo, essersi in qualche modo messo al riparo. Rispose di sì, pur sapendo in cuor suo che in nessun caso Bruno avrebbe lasciato la sua montagna. Nella cena sotto il cielo stellato Pietro aveva narrato della sepoltura celeste, verosimile ultima sorte di Bruno.
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