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film Il patto dei lupi Iris

Il patto dei lupi

Il patto dei lupi
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Avventura
Horror
Azione
Storia
[Azione] - Per il ciclo: VISIONI D'AUTORE. Vincent Cassel e Monica Bellucci in un action in costume basato su un fatto di cronaca che scosse la Francia del XVIII secolo. Una belva semina il terrore nelle campagne. Regia di C. Gans; FRA 2001

Canale

Iris

Giorno

venerdì 31 marzo 2023, 21:12

Durata

160'

Titolo originale

Il patto dei lupi

Paese

Francia

Anno

2001

Regia

Christophe Gans

Descrizione

Il patto dei lupi (Le Pacte des loups) è un film del 2001 diretto da Christophe Gans, ispirato alla vicenda storica della Bestia del Gévaudan.

Trama

Durante la Rivoluzione francese, il marchese d'Apcher scrive le sue memorie nel suo castello. Racconta fino al 1764: nelle campagne francesi del Gévaudan, uomini e animali vengono assaliti e uccisi da una bestia feroce, con assalti caratterizzati da straordinaria violenza. In tre anni uccide oltre cento persone e vani sono risultati i tentativi di catturarla. Il re Luigi XV decide di inviare nella regione il cavaliere Grégoire De Fronsac, accompagnato da un compagno irochese Mani, per catturare e imbalsamare l'animale. Al loro arrivo salvano Jean Chastel, un anziano guaritore, e sua figlia da un attacco di soldati. Inizialmente Fronsac è scettico sull'esistenza della bestia: dalle informazioni dei sopravvissuti e dai morsi inflitti sui cadaveri, deduce che abbia un peso approssimativo di 227 kg e durante le battute di caccia del capitano Duhamel solo lupi vengono rilevati. Durante la sua permanenza a Gévaudan, Fronsac si innamora della nobile Marianne de Morangias e fa conoscenza con il fratello Jean-François, che fu cacciatore e viaggiatore prima di perdere un braccio a causa di un leone in Africa. Durante le investigazioni, Grégoire trova un dente d'acciaio in un cadavere e una bambina sopravvissuta giura che la bestia sia controllata da un umano. A causa delle infruttuose ricerche, Duhamel e Fronsac vengono sollevati dal loro incarico e quest'ultimo viene anche cacciato dalla regione. Prima di imbarcarsi, Mani e Fronsac vengono richiamati dal giovane Marquis d'Apcher, il quale consegna uno scritto di Marianne che reinserisce nella ricerca i due protagonisti. Ritornati a Gévaudan, Grégoire incontra Marianne presso una casa del villaggio e i due vengono attaccati dalla bestia. Nonostante l'animale avesse appena ucciso un uomo, si ferma davanti a Marianne e fugge al richiamo del suo padrone. Marquis d'Apcher, Fronsac e Mani preparano nella foresta delle trappole, ma la bestia si rivela intelligente e fugge nonostante le ferite. Mani la insegue fino al suo riparo, una tenuta di caccia che scopre essere il rifugio di Jean Chastel e di una banda di zingari. Dopo un violento scontro, Mani viene ucciso da un colpo di proiettile alla schiena e abbandonato nel bosco. Grégoire scopre l'accaduto e durante l'autopsia sul corpo dell'amico rinviene una pallottola d'argento, firma del nobile Jean-François de Morangias. Decide così di attaccare la tenuta appiccando del fuoco, trovando la tana della bestia e uccidendo molti occupanti. Nella casa rinviene inoltre una stampa a caratteri mobili e pile di copie de L'Édifiante, libro propagandistico in cui si teorizza la presenza della bestia come punizione del re per la sua indulgenza sui filosofi, concludendo che l'Illuminismo sarebbe un'eresia. All'alba Grégoire brucia il corpo di Mani, in modo che secondo le usanze indiane possa ritornare dai suoi avi, ma viene raggiunto dal prete Henri Sardis, accusato di disordini dalle autorità locali e infine imprigionato. Sylvia gli fa visita in prigione, rivelandogli che è una spia, inviata dal papa per uccidere Sardis, il quale aveva fondato una società segreta che utilizzava la bestia per moralizzare il re e proteggere la parola di Dio a qualunque costo. I congiurati non agivano per conto della Chiesa e l'associazione era stata istituzionalizzata con il patto dei lupi. Sylvia avvelena Grégoire provocandogli un coma e viene ritenuto da tutti morto e quindi seppellito. Sardis decide di uccidere Marianne a seguito della sua minaccia di riferire al re gli avvenimenti e incarica Jean-François dell'operazione, in modo che possa anche togliersi di dosso l'incestuosa brama sulla sorella. Jean-François cerca di convincere Marianne a fuggire con lui e in seguito al suo rifiuto, le rivela l'esistenza del suo secondo braccio e di essere il padrone della bestia. Marianne capisce che il legame di sangue l'aveva protetta dalla bestia e cerca di fuggire, ma Jean-François la violenta e l'abbandona morente. Sylvia e dei compagni dissotterrano il corpo di Fronsac e si presentano ad un sermone della comunità di congiurati. Fronsac uccide Jean-François, mentre numerosi zingari vengono uccisi e i nobili catturati dai soldati del capitano Duhamel. Mentre Sardis fugge sulle montagne e viene ucciso da un branco di lupi. Dopo aver fatto arrestare i congiurati, Fronsac accorre al castello di Apcher, dove si trova Marianne in fin di vita, e la cura grazie a una polvere contenuta in una boccetta presente nel suo bracciale. Fronsac e il marchese vanno alla tana della bestia, dove giace gravemente ferita. Si scopre che la bestia era un leone che Jean-François ha riportato dall'Africa da cucciolo che è stato torturato per diventare vizioso e addestrato a uccidere e ad indossare un'armatura di metallo chiodata. Fronsac, capendo che la bestia è in realtà un'altra vittima della follia di Sardis e dei suoi fedeli, ha pietà e uccide la bestia in un atto di misericordia. Il marchese finisce di scrivere il suo resoconto poco prima di essere condotto alla sua esecuzione da una folla rivoluzionaria. Afferma di non sapere cosa sia successo a Fronsac e Marianne dopo la morte della bestia; ma spera che da qualche parte siano felici insieme. Un'ultima scena mostra Fronsac e Marianne che salpano su una nave chiamata Frère Loup, il fratello lupo, e spargere le ceneri del suo defunto amico Mani.
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