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intrattenimento Romanzo criminale s1e12 Sky Atlantic HD

Romanzo criminale s1e12

Romanzo criminale s1e12
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Dramma
Crime
Action & Adventure
S1 Ep12 - Imperdibile episodio conclusivo della prima stagione. Il Libano, oppresso dai debiti e dipendente dalla cocaina, rompe i rapporti con il Freddo che decide di lasciare il paese. La Banda sembra essere giunta al capolinea, ma una notizia inaspettata cambia le carte in tavola. Prox ed ultimo Ep. 2 feb 10:15. Rep. 2 feb 02:20

Canale

Sky Atlantic HD

Giorno

mercoledì 01 febbraio 2023, 15:50

Durata

70'

Titolo originale

Romanzo criminale

Paese

Italia

Anno

2005

Regia

Michele Placido

Voto

7.2 / 10

Descrizione

Romanzo criminale è un film del 2005 diretto da Michele Placido tratto dall'omonimo romanzo del 2002 scritto da Giancarlo De Cataldo ed edito dalla casa editrice Einaudi.

Trama

Roma, fine anni sessanta. Quattro ragazzini rubano un'auto e presso un posto di blocco investono un agente, per poi andare a sbattere violentemente contro una vettura ferma; riescono comunque a scappare e a nascondersi nel loro rifugio, una roulotte vicino alla spiaggia di Castel Fusano, dove decidono i loro soprannomi: si chiameranno il Libanese, il Dandi, il Freddo e il Grana. Poco dopo arriva la polizia: Libano rimane ferito ad una gamba, Freddo viene fermato, Dandi scappa e Andrea, vero nome del Grana, muore per la grave emorragia interna riportata durante il precedente scontro con l'auto rubata, di cui egli si era posto alla guida. Diventati adulti, Libano attende Freddo all'uscita del carcere e, insieme a Dandi, a Bufalo, ai fratelli Ciro e Aldo Buffoni e altri piccoli esponenti della malavita romana ( Ricotta, Scrocchiazeppi e Fierolocchio), organizzano un sequestro di persona: reclutato il Nero, uno spietato neonazista esperto in arti marziali, rapiscono il barone Rosellini, un ricco possidente, che uccidono ancor prima di aver ottenuto il riscatto. Invece di sperperare la parte spettante ad ognuno, Libano propone agli altri di formare una banda e di investire gran parte del riscatto nel traffico dell'eroina. Ad eccezione del Nero, sia pure dopo qualche iniziale riluttanza la proposta è accettata all'unanimità, ed in tal modo Libano e gli altri mettono in piedi una vera e propria organizzazione criminale che riesce in poco tempo ad assumere il controllo assoluto del traffico di droga a Roma, estromettendo ed eliminando fisicamente i vecchi boss. In seguito, una volta consolidata la propria posizione nel mercato della droga, le mire della banda si espandono verso altri campi, come quello della prostituzione e del gioco d'azzardo; al contempo, Libano, Freddo e Dandi stringono inoltre rapporti con Cosa Nostra tramite il boss Zio Carlo, oltre ad ottenere la protezione degli "uomini senza volto", nella fattispecie rappresentati dal misterioso dottor Carenza e dal suo diretto superiore, denominato il Vecchio, membri deviati dei servizi segreti a cui lo Stato affida lavori sporchi ed inconfessabili. In particolare, grazie all'interessamento di Carenza e del suo superiore, Libano riesce ad essere scagionato dalle accuse di sequestro di persona, omicidio e traffico di droga con le quali era stato tratto in arresto e rinchiuso dietro una soffiata del Terribile, vecchio boss della Capitale deciso a riprendere in mano i traffici illeciti della città, ed in seguito ottiene da Zio Carlo il permesso di uccidere il boss rivale con l'aiuto di Freddo e Dandi. Nasce così la leggenda della banda della Magliana, le cui vicende si intrecceranno con gli avvenimenti più misteriosi della storia d'Italia per oltre venticinque anni, tra cui l'omicidio di Aldo Moro e la strage di Bologna, coordinati dai servizi segreti deviati senza ricevere troppe spiegazioni. L'unico a capire quanto la banda sia importante nell'oscuro scacchiere in cui si muove è il commissario Scialoja il quale, durante le indagini che conduce con ostinazione nonostante la diffidenza dei superiori e gli ostacoli posti - ovviamente a sua insaputa - dai servizi deviati, inizia un'ambigua relazione con Patrizia, una prostituta d'alto bordo e donna di Dandi. In tale contesto, in cui grazie alle protezioni altolocate la banda diviene sempre più potente, cresce anche l'ambizione di Libano, che osa sempre di più, ma contemporaneamente Freddo, dal canto suo sempre più disgustato dalla connivenza della banda con la mafia e gli apparati deviati dello Stato, ma soprattutto poiché consapevole di come lui ed i sodali siano diventati semplici pedine in occulti giochi di potere, si innamora dell'innocente Roberta e decide di uscire dalla banda per rifarsi una vita con lei. Non riesce tuttavia nell'intento a causa dell'improvviso ed efferato omicidio di Libano, accoltellato da Gemito, uno dei suoi scagnozzi, per un debito di gioco non onorato. Nonostante i tentativi di Freddo e Dandi di tenere unita ed in piedi la banda, la scomparsa del Libanese segna comunque l'inizio della fine del sodalizio: dapprima la banda, dietro una soffiata di Zio Carlo, riesce ad individuare il nascondiglio di Gemito e ad ucciderlo, ma la vendetta per l'assassinio di Libano viene pagata a caro prezzo, con Ricotta e Bufano arrestati in flagranza di reato, Freddo che riesce a fuggire per un soffio ma si vede costretto alla latitanza, e Dandi che, invece, riesce ad eclissarsi senza che la polizia possa dimostrare la sua presenza sul luogo del delitto; il suo comportamento non è però ben digerito dal Freddo, che lo accusa di essersi comportato da egoista e da codardo, e contestualmente le incomprensioni e le divergenze tra i vari membri crescono sempre più. Freddo, addirittura, arriva di lì a poco ad uccidere l'amico Aldo Buffoni, reo di essersi rivenduto parte dell'eroina della banda per conto suo, compresa la dose che è stata fatale a suo fratello Gigio, morto di overdose. Prima di essere ucciso, Buffoni confessa che è stato il Sorcio, spacciatore ed assaggiatore di eroina per la banda,ad aver ceduto materialmente la dose a Gigio; terrorizzato, il Sorcio decide di confessare e diventare quindi collaboratore di giustizia. Per effetto delle sue rivelazioni, i membri della banda vengono arrestati e successivamente condannati, ad eccezione di Dandi, protetto dai servizi segreti deviati, che prima lo aiutano ad evitare l'arresto ed a fuggire in Corsica e poi manovrano il processo, riuscendo a farlo assolvere per insufficienza di prove. Freddo, condannato a 30 anni di reclusione, pur di evadere e rivedere Roberta accetta di farsi iniettare del sangue infetto, fornito da un medico cocainomane amico di Dandi, pur sapendo che ciò lo condurrà alla morte nel giro di poco tempo. Con l'aiuto di Dandi, Freddo dunque riesce a fuggire in Francia con Roberta, ma quando tuttavia si rende conto del progredire della malattia decide di abbandonare la donna della sua vita per evitarle altro dolore. Roberta, amareggiata dalla decisione dell'amato, torna a Roma, dove tempo dopo viene uccisa da un'autobomba piazzata da Ciro Buffoni per vendicare l'uccisione del fratello. Tempo dopo, anche Dandi viene freddato in pieno centro dal Bufalo, che da anni covava rancore nei riguardi dell'ex sodale in seguito a quanto avvenuto in occasione dell'omicidio di Gemito e successivamente del processo. Freddo, sempre più prossimo alla morte e distrutto dalla tragica morte di Roberta, decide di tornare a sua volta in Italia e confessare tutto a Scialoja (che nel frattempo ha fatto carriera e continua a vedere Patrizia), ma viene assassinato da un sicario al soldo dei servizi segreti subito dopo aver ucciso Ciro Buffoni e vendicato Roberta.
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