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film Complotto di famiglia Rete 4

Complotto di famiglia

Complotto di famiglia
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Commedia
Crime
Thriller
Ultimo film diretto da A. Hitchcock. Un'anziana signora incarica una medium di ritrovare suo nipote, a cui intende lasciare ogni suo avere. Con K. Black, B. Dern. Regia di A. Hitchcock; USA 1976

Canale

Rete 4 (DTT)

Giorno

lunedì 05 dicembre 2022, 03:22

Durata

115'

Titolo originale

Complotto di famiglia

Paese

Stati Uniti d'America

Anno

1976

Regia

Alfred Hitchcock

Descrizione

Complotto di famiglia (Family Plot) è un film del 1976 diretto da Alfred Hitchcock.

Trama

Una cittadina della California. Vite parallele di due giovani coppie: Blanche Tyler e George Lumley da una parte, Fran e Arthur Adamson, dall'altra. Blanche millanta qualità di medium e, con le sue sedute medianiche, nella saletta accanto alla cucina, racimola qualche decina di dollari cercando di mettere in contatto con lo spirito del marito defunto delle vedove in lutto. L'amico George, un attore in attesa di un'improbabile scrittura, si arrangia facendo il tassista e collabora con Blanche. Raccogliendo qua e là informazioni sulle famiglie delle clienti, le fornisce dettagli sulla loro vita privata che lei poi ostenta, a riprova dei suoi poteri paranormali. Arthur Adamson è il titolare di un'avviata gioielleria in città e ha un passatempo: la raccolta di grossi diamanti. Con la complicità attiva dell'amante Fran, rapisce ricchi personaggi, che vengono nascosti in una stanza segreta attigua al garage di casa e rilasciati solo previo riscatto in pietre preziose. Come suggerisce Edgar Allan Poe in una sua famosa novella, Arthur nasconde i frutti dei riscatti «… dove tutti possono vederli» e cioè fra le gocce di cristallo del grosso lampadario della sala di casa. Ed ecco che alla falsa veggente si presenta l'occasione che può cambiarle la vita: un'anziana e straricca zitella, Julia Rainbird, è ossessionata dal pensiero di non poter lasciare i suoi beni in eredità a un qualche parente; l'unico erede potrebbe essere il figlio illegittimo di una sorella che, per evitare lo scandalo, fu dato in adozione appena nato e del quale, da allora, non si ebbero più notizie. Blanche, grazie ai suoi presunti poteri medianici, potrebbe rintracciare il nipote con un compenso, in caso di successo, di diecimila dollari. La coppia si mette al lavoro e, tra un litigio e l'altro, riesce a trovare alcuni indizi. Pare che il piccolo sia stato adottato da una coppia di coniugi, certi Shoebridge, residenti in un paesino di campagna. Essi morirono nell'incendio della loro casa, nel 1950, quando il figlio adottivo era diciassettenne. Le malelingue del paese sostengono che sia fuggito dopo aver appiccato lui stesso il fuoco alla casa per sbarazzarsi dei genitori, mentre altri, più benevoli, lo danno vittima dell'incendio. Le autorità comunali tuttavia non lo annoverano fra i deceduti, tanto che il tentativo di un forestiero, il benzinaio Joe Maloney, di ottenere un certificato di morte non ha avuto buon esito. Stranamente, a distanza di parecchi anni dal rogo, nel 1965, lo stesso Maloney ha fatto collocare nel cimitero una lapide, con le generalità del giovane, accanto a quelle dei genitori adottivi. Le vite parallele delle due coppie si stanno intrecciando. È proprio Arthur Adamson il figlio adottivo scomparso: con l'aiuto di Maloney, appiccò il fuoco alla casa, 25 anni prima. Medita perciò di eliminare Blanche e George, che sono sulle sue tracce: invia Maloney ad occuparsi dei due ficcanasi, essendo lui impegnato, con la compagna, nel rapimento di un vescovo. Il benzinaio dà appuntamento ai due in uno sperduto ristorantino-bar, in montagna. Non si fa trovare e manomette furtivamente acceleratore e freni della loro automobile: la coppia finisce fuori strada e resta appiedata, dopo una lunga, estenuante corsa fra tornanti e burroni, con l'auto impazzita a tutta velocità. Maloney tenta allora di investirli, ma sbanda per evitare un veicolo sull'opposta corsia e perisce precipitando in una scarpata. George, al funerale del benzinaio, apprende dalla vedova straziata che Shoebridge si chiama attualmente Arthur Adamson, e lo comunica a Blanche. Impaziente di trovarlo per annunciargli la buona novella dell'eredità e incassare la lauta ricompensa, si mette da sola, mentre George è impegnato nel suo lavoro di tassista, alla ricerca dell'indirizzo; lo trova e vi si reca a tarda sera, comunicando però prima lo stesso indirizzo a un collega di George, al quale raccomanda di farlo sapere a George alla fine del suo turno di lavoro. Giunge quindi nella casa di Adamson nel momento meno opportuno: il gioielliere e la complice stanno uscendo dal garage con il vescovo rapito, narcotizzato e nascosto nel portabagagli dell'auto, da riconsegnare in cambio del solito diamante. Nel corso di un concitato colloquio Adamson viene a conoscenza del motivo delle indagini di Blanche e del suo amico, ma al contempo Blanche, a causa di un maldestro movimento di Fran, scorge il vescovo narcotizzato. Per Arthur è giocoforza narcotizzare anche Blanche, nasconderla nella stanza ove cela i rapiti e, in attesa di sistemare definitivamente la medium impicciona, recarsi a riscuotere il riscatto. George, finito il turno di lavoro, corre al luogo indicato nell'indirizzo. Prevedendo che la sua donna sia in pericolo, entra in garage da un lucernario e scorge la borsa di Blanche macchiata di sangue; attende quindi il rientro di Adamson. Nascosto nell'ombra scorge la stanza segreta dove è segregata Blanche, che finge di essere ancora sotto l'effetto narcotico. Con astuzia i due riescono a capovolgere la situazione, rinchiudendo la coppia diabolica nella stessa stanza segreta. George si affretta allora a chiamare la polizia per far arrestare Adamson e la complice; manca solo il ritrovamento del diamante per intascare la lauta ricompensa: e qui Blanche, che ha sentito Adamson e la complice parlare del lampadario, fingendo di ricorrere alle sue doti di medium sbalordisce George, indicando il diamante appeso tra i cristalli del lampadario stesso. Nella scena finale, Blanche guarda nell'obbiettivo della macchina da presa e ammicca con complicità allo spettatore.
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