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La chiave di sara

La chiave di sara
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A volte le storie che non riusciamo a raccontare sono proprio le nostre, ma se una storia non viene raccontata diventa qualcos'altro, una storia dimenticata. Regia di G. Paquet-Brenner; FRA 2010

Canale

Iris

Giorno

domenica 29 maggio 2022, 21:13

Durata

120'

Titolo originale

La chiave di Sara

Paese

Francia

Anno

2010

Regia

Gilles Paquet-Brenner

Voto

7.5 / 10

Descrizione

La chiave di Sara (Elle s'appelait Sarah) è un film del 2010 diretto da Gilles Paquet-Brenner. Tratto dall'omonimo romanzo di Tatiana de Rosnay e interpretato da Kristin Scott Thomas e dalla "bimba-prodigio" Mélusine Mayance, affronta un episodio poco noto della Shoah durante l'occupazione nazista di Parigi: il rastrellamento del Velodromo d'Inverno.

Trama

Parigi, 16 e 17 luglio 1942. Durante il Rastrellamento del Velodromo d'Inverno, che porta all'arresto e alla deportazione di migliaia di ebrei parigini, viene catturata anche la famiglia di Sarah Starzynski. La bambina però riesce a nascondere il fratello minore Michel in un armadio a muro, chiudendolo dentro a chiave e facendogli promettere di aspettare il suo ritorno, pensando così di poterlo salvare dal rastrellamento. Parigi, ai giorni nostri. Julia Jarmond è una giornalista statunitense, residente da anni nella capitale francese. Sposata con un architetto Bertrand Tézac, ha una figlia adolescente, Zoe. Il caporedattore della rivista per la quale lavora le affida un articolo sui fatti del Rastrellamento del Velodromo d'Inverno, dei quali si era già occupata precedentemente per un'altra rivista. Julia inizia così le ricerche, scoprendo che la casa dei suoi suoceri al numero 36 di Rue de Saintonge, nella quale sta per trasferirsi, era appartenuta a una famiglia di ebrei deportati proprio durante il Rastrellamento del 16 e 17 luglio 1942. I coniugi Starzynski risultano essere morti ad Auschwitz, mentre dei due figli non c'è traccia in nessun documento relativo alle deportazioni e ai morti nei campi. Turbata dalla notizia, inizierà a fare ricerche, che la condurranno alla vita di Sarah, che nel film viene raccontata con numerosi flashback: la bambina dopo essere stata rinchiusa nel Velodromo per alcuni giorni, sarà portata in un campo di transizione dal quale riuscirà a scappare aiutata da una guardia insieme a una amica. Le due bambine troveranno rifugio in una fattoria, ma poco dopo l'amica di Sarah morirà per difterite nella casa di due anziani che le hanno protette. Infine, grazie alla stessa coppia di anziani, riuscirà a tornare a Parigi dal fratello, anche se ormai è troppo tardi per salvarlo, essendo il bimbo ormai già morto nell'armadio da giorni. Julia che scopre di essere incinta e, contrariamente al marito, desidera non abortire, inizierà la ricerca della donna, nel tentativo di scoprire se è ancora viva e sapere cosa le è successo dopo la fine della guerra. Viaggiando da un posto all'altro per scoprire i discendenti di Sarah, trova un unico discendente di nome William (a Firenze), ignaro di tutto: della vera ragione della morte della mamma, del suo vero cognome, del passato oscuro di Sarah, morta per suicidio dovuto alla profonda tristezza che provava. Julia così decide di incontrare William a Firenze ma l’uomo scioccato e incredulo per il passato della madre decide di non ascoltare più la storia “non vera” e di non essere più contattato da Julia. Dispiaciuta e triste per l’accaduto Julia torna a Parigi cercando di riaggiustare le cose con il marito ma allo stesso tempo voltando pagina e non trasferirsi nell’appartamento con la famiglia e tenendo il bambino che tanto desiderava. Nel frattempo William va a trovare il padre morente cercando di trovare delle risposte. William confuso vuole la verità e il padre gli confessa tutto: la storia di Sarah è vera. Gli racconta il passato della madre, dell’incidente che poi si rivelerà un suicidio, della forte paura di Sarah che, dopo la nascita del figlio, l’ha battezzato subito, temendo per la sua vita, se fosse stato visto come un Ebreo. Sarah infatti dopo aver scoperto il fratello morto dentro l’armadio non è stata più la stessa. Qualcosa in lei si spense e si incolpó per non essere riuscita a salvare il fratellino. Infine il padre dà al figlio tutte le testimonianze lasciate dalla madre, tra cui un diario scritto da piccola, con all’interno la chiave. Passano due anni: Julia ormai divorziata dal marito, si è trasferita da un anno con la figlia maggiore che studia al College e l’altra figlia di ormai due anni a New York. Viene contattata da William, che si sentiva in colpa per essersi comportato in modo scortese con lei. Passano la giornata nel bar preferito da Sarah per poter mettere chiarezza sul suo passato. William ringrazia Julia per avergli fatto scoprire la verità sul passato di sua madre e di aver aiutato suo padre ad andarsene senza più tenere dentro quel dolore che portava con sé da anni. Julia presenta la figlia a William, quest’ultimo crede che la bambina si chiami Lucy, ma in realtà è il nome del suo pupazzo. Lei si chiama Sarah e William si commuove consolato da Julia. Tutto ciò fa presagire un nuovo inizio insieme e, soprattutto, che quella storia potrà essere raccontata ad altre generazioni e mai dimenticata.
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