film Sua eccellenza si fermò a mangiare Rai Movie
Sua eccellenza si fermò a mangiare
Un ladro riesce a farsi invitare al banchetto di un ministro con l'intenzione di rubare un prezioso servizio di posate. A furto avvenuto, per una serie di equivoci, si sospetta del politico.
Canale
Rai Movie
Giorno
domenica 30 gennaio 2022, 10:30
Durata
109'
Titolo originale
Sua Eccellenza si fermò a mangiare
Paese
Italia
Anno
1961
Regia
Mario Mattoli
Voto
6.7 / 10
Descrizione
Sua Eccellenza si fermò a mangiare è un film del 1961 diretto da Mario Mattoli. Il film è stato riedito nel 1967 col titolo Il dottor Tanzarella, medico personale del... fondatore dell'Impero. È l'ultimo film di Totò diretto da Mario Mattoli.
Trama
Nell'Italia del ventennio fascista, durante un pranzo tenuto nella villa umbra della contessa Bernabei, organizzato per l'inaugurazione di un piccolo monumento in memoria di un campione sportivo locale, si trovano riuniti per l'occasione, oltre ai coniugi ospitanti, la figlia Silvia, il di lei marito Ernesto, l'amante di Ernesto, Lauretta, spacciata per moglie di un truffatore che si presenta come il dottor Tanzarella, medico del Duce, ma che in realtà si trova lì per ricattare Ernesto, del cui tradimento coniugale con Lauretta è stato testimone, ed un alto funzionario del regime, per tutta la durata della vicenda chiamato solamente con l'appellativo di "Eccellenza".
Ernesto è preoccupato dalla presenza di Lauretta: infatti, ancor più che dalla possibile divulgazione della sua tresca con la giovane, teme che si possa sapere in giro di una défaillance sessuale durante l'ultimo rapporto intrattenuto con costei dal ministro (l'eccellenza) durante un viaggio in treno in vagone letto. Il falso dottor Tanzarella, deciso ad andarsene dopo aver notato la presenza del commissario, si ferma a pranzo quando scopre che verrà usato, in onore di sua Eccellenza, un servizio di posate d'oro cesellate da Benvenuto Cellini. Il furto delle posate riesce, grazie ad uno stratagemma: il truffatore finge, alla presenza di tutti, di telefonare a Mussolini e nell'occasione di ricevere da lui l'incarico di prelevare le preziosissime posate per destinarle ad una mostra.