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film Il postino Cine 34

Il postino

Il postino
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Vincitore di un premio Oscar e ultimo film di Massimo Troisi. Il rapporto tra un postino e il poeta Neruda, P. Noiret, che giorno dopo giorno si trasforma in amicizia.

Canale

Cine 34

Giorno

venerdì 06 agosto 2021, 21:06

Durata

140'

Titolo originale

Il postino

Paese

Italia

Anno

1994

Regia

Michael Radford, in collaborazione con Massimo Troisi

Descrizione

Il postino è un film del 1994 diretto da Michael Radford.

Trama

Nell'estate del 1952 Mario Ruoppolo, un disoccupato figlio di pescatori, vive su un'isola del sud Italia che da poco tempo ha dato asilo politico al grande poeta cileno Pablo Neruda. E proprio in occasione di ciò, Mario viene assunto in qualità di postino con l'unico compito di consegnare la posta al poeta, dato che tutto il resto della popolazione è analfabeta e quindi fino ad allora non c'era stato bisogno di postini. Così Mario inizia il suo lavoro, consegnando la posta al poeta tutti i giorni, meravigliandosi del gran numero di donne che gli scrivono e della loro ammirazione per lui. Giorno dopo giorno, Mario rimane sempre più affascinato dal poeta, tanto da comprare un suo libro di poesie che si fa autografare. Con lui impara a discorrere di poesia, di metafore, con la semplicità propria di un uomo della sua condizione sociale. I due non perdono occasione di girare assieme l'isola rafforzando la loro amicizia. Un giorno Mario entra in osteria e resta ammaliato da Beatrice, nipote della proprietaria, che lo invita a giocare al calciobalilla. I due giocano rimanendo in silenzio e Mario, ammirando la ragazza, se ne innamora subito. La mattina seguente, all'alba, corre da Don Pablo chiedendogli di aiutarlo nella conquista della ragazza scrivendogli una poesia da dedicarle e farla innamorare. Dopo qualche esitazione, il poeta gli regala un libro per scrivere poesie e quindi si fa portare da Beatrice per conoscerla. All'osteria, Neruda scrive una frase sul libro di Mario, dimostrando così ai presenti e a Beatrice la loro amicizia. I giorni seguenti Mario inizia a corteggiare Beatrice, con le parole, o meglio, con le poesie di Neruda, e inizia a fare breccia nel suo cuore. La zia di lei, vedendola strana le chiede spiegazioni, preoccupandosi della nipote sospettando che l'amore di Mario non sia serio. Un giorno Mario esagera dedicando a Beatrice una poesia un po' osé che il cileno aveva scritto per la moglie (Matilde Urrutia). La zia gliela prende e la porta subito dal prete per farsela leggere; quando ne sente il contenuto ("Nuda" è il titolo) si dirige fuori di sé da Neruda per lamentarsi di tutto ciò e per fargli riferire a Mario di tenersi lontano dalla nipote. La sera stessa Beatrice scappa per andare da Mario e sboccia la passione. Decidono quindi di sposarsi, e Neruda fa loro da testimone. Durante il banchetto matrimoniale, il poeta riceve una lettera dal Cile: il mandato d'arresto nei suoi confronti è stato revocato e quindi potrà tornare a casa. Il giorno dopo Mario gli consegna l'ultima posta, Neruda vorrebbe dargli dei soldi ma Mario rifiuta, si abbracciano e si salutano. Da quel giorno Mario inizia a scrivere poesie contribuendo, poiché è rimasto senza lavoro venendo a mancare l'unico destinatario possibile di corrispondenza, al lavoro in osteria. La vita scorre, Neruda viaggia da un capo all'altro del mondo per premi e Mario ne segue tutte le gesta, sperando che passando dall'Italia possa tornare a trovarlo. Beatrice annuncia che sta aspettando un bambino; Mario vorrebbe chiamarlo Pablito in onore del poeta, anche se lei non è molto d'accordo. Mario sente la mancanza del vate e si rammarica dell'esito delle elezioni locali, favorevoli alla Democrazia Cristiana, convinto che se Neruda, di marcata ideologia comunista, fosse stato ancora lì le cose sarebbero andate diversamente. Un giorno riceve posta, che in realtà si rivela essere stata scritta da qualcun altro per conto del poeta che chiede di spedirgli degli oggetti personali rimasti nella sua vecchia dimora sull'isola. Mario esegue l'incarico a malincuore, ma ne approfitta per registrare tutti i suoni tipici dell'isola in quanto tempo addietro, alla richiesta del poeta di registrare una cosa bella dell'isola, Mario era stato capace solo di pronunciare il nome del suo nuovo amore: Beatrice Russo. Passano cinque anni, Neruda e sua moglie tornano nell'isola, entrano nell'osteria e vengono accolti da un bambino che gioca. Compare quindi sua madre, Beatrice, che lo chiama "Pablito". Mario purtroppo non c'è più: Beatrice spiega che è morto poco prima che suo figlio nascesse, ucciso dalla polizia in una manifestazione comunista. Neruda, che ora ascolta quella registrazione che non ha mai ricevuto, ne rimane profondamente impressionato. Mario e la natura dell'isola lasceranno nell'animo del poeta un ricordo indelebile.
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