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intrattenimento Il mago di hollywood s3e4 Blaze

Il mago di hollywood s3e4

Il mago di hollywood s3e4
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S3 Ep4 Skyfall - Ispirandosi ad alcune scene di celebri film, come 'Skyfall' o 'Suicide Squad', Terry e Larry modificano alcuni proiettili per ottenere risultati sorprendenti. Prox Ep. 29 lug 07:50 Blaze. Rep. 29 lug 11:15 Blaze

Canale

Blaze

Giorno

giovedì 29 luglio 2021, 07:25

Durata

25'

Titolo originale

Il mago di Oz

Paese

Stati Uniti d'America

Anno

1939

Regia

Victor FlemingGeorge Cukor, Mervyn LeRoy, Norman Taurog, King Vidor

Descrizione

Il mago di Oz (The Wizard of Oz) è un film del 1939 diretto da Victor Fleming, ispirato al romanzo Il meraviglioso mago di Oz del 1900, il primo dei quattordici libri di Oz dello scrittore statunitense L. Frank Baum. Il regista di questo film musicale, Fleming, è rimasto anche noto per Via col vento, uscito nello stesso anno, mentre la protagonista (Dorothy Gale) è Judy Garland, una delle attrici di maggior successo dell'epoca. Il mago di Oz ricevette numerosi riconoscimenti ed è considerato un classico della storia del cinema.

Trama

Dorothy Gale è una ragazzina altruista che vive con gli zii in una fattoria del Kansas. La piccola possiede un cagnolino, chiamato Totò, che, per l'ennesima volta, ha combinato un guaio: ha infatti inseguito il gatto della signorina Almira Gulch, un'odiosa brutta zitella riccona della zona, all'interno del suo giardino e, non appena questa ha cercato di acchiapparlo, lui le ha morso una gamba, riuscendo però a fuggire dalle grinfie della megera grazie all'aiuto della padroncina. Dorothy, tornata alla fattoria, chiede aiuto ai due zii, cercando di giustificare l'amato cagnolino. Questi però sembrano troppo occupati per ascoltarla, una vecchia incubatrice infatti si è rotta e stanno perdendo parecchi pulcini. Dorothy, sentendosi inascoltata, decide dunque di andare a parlare con i tre contadini che lavorano alla fattoria, Zeke, Hickory e Hunk. Anche loro sono però troppo occupati e non possono ascoltarla: solo Hunk risponde alla ragazzina, ribadendo che, secondo lui, lei ha la paglia al posto del cervello, poiché potrebbe tranquillamente evitare la signorina Gulch cambiando strada anziché ostinarsi a passare ogni volta davanti a casa sua. Zeke invece, mentre dà il mangime ai maiali, consiglia a Dorothy di farsi di coraggio e gridare in faccia alla Gulch tutto quello che pensa di lei. Ma proprio lui, non appena la ragazzina cade all'interno del porcile, dimostra di essere un gran fifone. La zia Emma, di fronte all'ennesima richiesta d'aiuto della nipote, le chiede di viaggiare meno con la fantasia e di trovarsi in un posto dove stare tranquilla. Dorothy allora, nella celebre canzone “Over the Rainbow”, sogna di trovarsi in un mondo magnifico, dove il cielo e gli uccellini sono azzurri, dove tutti possono vivere felici. Proprio in quel momento, in bicicletta, arriva alla fattoria la signorina Gulch. La megera si reca dalla zia Emma e dallo zio Henry. Ha infatti ottenuto il permesso dallo sceriffo di sequestrare ed abbattere Totò e minaccia inoltre i due zii di far loro causa in tribunale se non le verrà immediatamente consegnato il cagnolino. Dorothy va su tutte le furie ma non può fare nulla per salvarlo. Mentre però la Gulch, sempre in bicicletta, sta recandosi dallo sceriffo, Totò, che era stato rinchiuso in un cestino, riesce a fuggire e a tornare dalla padroncina. Dorothy decide allora di andar via di casa insieme al cagnolino, alla ricerca di un nuovo posto dove vivere. Durante il tragitto incontra un particolare individuo, il professor Meraviglia, un mago da strapazzo che vive all'interno di un carretto. Questi, facendo credere alla ragazzina di poter vedere il futuro, la convince a tornare a casa senza far impensierire i due poveri zii. Dorothy ascolta i suoi consigli e torna indietro. Un forte vento intanto inizia ad abbattersi sulla prateria. Questo vento è soltanto il principio di un tornado. La zia Emma e gli altri abitanti della fattoria corrono alla ricerca di Dorothy ma, non trovandola, decidono di rinchiudersi all'interno del rifugio della fattoria per sfuggire alle devastazioni causate dal violento tornado. Dorothy, tornata in casa, non trova nessuno e decide dunque di chiudersi nella sua stanza. Con il forte vento, un'anta della finestra della sua camera viene via e la colpisce sulla testa, facendola svenire. All'esterno della casa la ragazzina, risvegliatasi, vede molti oggetti, persone ed animali volare attorno ad essa, mucche, un pollaio, barche, persino una vecchia sulla sedia a dondolo. Appare sulla sua bicicletta anche la signorina Gulch, che, all'improvviso, si trasforma in una strega. La casa viene trascinata via dal tornado, precipitando e atterrando al suolo poco dopo con un boato. Dorothy esce all'esterno e si ritrova in un mondo colorato, con delle piccole casette e una stradina dorata. In lontananza appare una strana palla luccicante, dalla quale fuoriesce una donna in splendidi abiti: è Glinda, la strega buona del Nord, giunta in quel luogo per ringraziare la ragazzina che, senza saperlo, ha ucciso la crudele Strega dell'Est. La sua casa è infatti caduta sopra di essa e l'ha uccisa. Da cespugli ed alberi escono i Mastichini, gli abitanti di quel paesino, salvati dalla minaccia della strega, che ringraziano la ragazzina per il suo intervento e la onorano come un'eroina. Al comparire di una nuvola rossastra appare la perfida Strega dell'Ovest, sorella della defunta Est. La megera tenta a tutti i costi di prendere le scarpe che la sorella porta ai piedi, delle strane scarpette rosse luccicanti. Non appena la strega si avvicina queste scompaiono, ricomparendo ai piedi di Dorothy che, avendone ucciso la proprietaria, ne è ora la padrona. La strega dell'Ovest, su tutte le furie, prima di sparire nel nulla, giura di vendicarsi sulla ragazzina e sul suo cagnolino. Dorothy, terrorizzata, chiede aiuto a Glinda che consiglia alla giovane di raggiungere il mago di Oz che, con i suoi poteri, potrà ricondurla a casa. Seguendo un bizzarro sentiero dorato giungerà al suo cospetto. Dopo aver salutato i Mastichini, Dorothy inizia il suo lungo viaggio verso la città di smeraldo, capitale del regno di Oz. La ragazzina si ferma a un bivio e non sa da che parte proseguire nel cammino. Un simpatico spaventapasseri parlante, appeso su un palo, consiglia alla giovane di proseguire verso destra. Poco dopo, confutando quanto detto, consiglia di andare verso sinistra e, infine, di andare per tutte e due le strade. Dorothy non sa cosa fare e chiede allo spaventapasseri come mai dica qualcosa e poco dopo contrasti quanto detto prima. Lo spaventapasseri dichiara alla ragazza di farlo perché non ha un cervello in testa, ma solo paglia. Dorothy lo aiuta a liberarsi dal palo che lo tiene fermo e gli racconta la sua storia. Lo spaventapasseri vuole seguire la ragazzina alla città di smeraldo per poter così chiedere al mago di Oz un cervello. I due si mettono così in viaggio, seguiti sempre dal fedele Totò. Proseguendo nel cammino, giungono nei pressi di un frutteto, dove sorgono degli alberi colmi di bellissime mele. Dorothy affamata cerca di afferrarne una, ma uno degli alberi risponde alla provocazione dandole uno schiaffo. Lo spaventapasseri però, utilizzando l'astuzia, li critica, reputando le loro mele orribili. Gli alberi si infuriano e, volendoli colpire, gli lanciano addosso i propri frutti. Il piano dello spaventapasseri è andato dunque a buon fine e Dorothy può sfamarsi. Mentre raccoglie però una delle mele si trova davanti una strana scultura di latta, un uomo con in mano un'accetta. Questi è in realtà un essere vivente, rimasto immobilizzato a causa di una pioggia torrenziale che l'ha arrugginito. Dorothy e lo spaventapasseri decidono di aiutarlo versando dell'olio sulle sue giunture e permettendogli di muoversi liberamente. Il boscaiolo di latta ringrazia i due viandanti per la cortesia e dichiara loro di essere molto triste perché senza cuore. Dorothy gli consiglia dunque di venire con loro per chiedere così al mago di Oz un cuore. L'omino di latta accetta la proposta della ragazzina ma la strega dell'Ovest ferma il loro viaggio, minacciando di distruggere Dorothy e i suoi due compagni. La ragazzina ha paura ma, grazie al conforto dei suoi due amici, decide di proseguire il viaggio. I tre si ritrovano adesso in una foresta tenebrosa, colma di bestie selvatiche. Proprio una di esse, un leone, piomba contro i viandanti, insultandoli e minacciandoli. L'uomo di latta e lo spaventapasseri non sanno cosa fare per sconfiggerlo, immobilizzati come sono dalla paura: è perciò Totò a difendere la padroncina. Il leone, di fronte all'abbaiare del cagnolino, decide di inseguirlo ma viene fermato da Dorothy, che lo schiaffeggia. Il leone comincia allora a piangere perché ha paura della ragazzina, confessandole inoltre di essere un gran fifone e di aver persino paura della propria ombra. Anche lui decide dunque di giungere con i tre viaggiatori alla città di smeraldo, per chiedere così al mago di Oz un po' di coraggio. Alle spalle dell'allegra compagnia trama però la strega dell'Ovest che, osservando i loro movimenti da una sfera di cristallo, decide di fermare il loro cammino. Fra la foresta e la città di smeraldo si trova infatti un enorme prato pieno di papaveri rossi. Non appena i quattro vedono in lontananza la capitale del regno di Oz corrono felici verso di essa attraversando il campo di papaveri, non sapendo che la strega ha gettato un sortilegio su di essi. Questi infatti fanno addormentare Dorothy, Totò e il leone (gli unici esseri che respirano), lasciando però svegli lo Spaventapasseri e l'uomo di latta. I due chiedono aiuto alla strega buona Glinda che annulla il sortilegio facendo nevicare. La strega, su tutte le furie, decide di recarsi direttamente alla città di smeraldo. I quattro viaggiatori, dopo aver attraversato indenni i campi di papavero, giungono così di fronte l'enorme portone della città, dove un bizzarro guardiano, vestito di verde, vieta loro il passaggio. Dopo aver visto che Dorothy porta con sé le scarpette della strega dell'Est, decide di farli entrare nella capitale del regno di Oz, città gigantesca, colorata di verde smeraldo, dove vengono accolti da un altro uomo, anch'egli vestito di verde dalla testa ai piedi, che, su un carro trainato da un cavallo multicolore, li conduce in una “beauty farm” per farli riassettare dopo le fatiche del viaggio. Mentre i quattro si rifocillano la strega dell'Ovest giunge con la sua scopa nella città di smeraldo, scrivendo nel cielo, con un fumo nero, una frase: “Arrenditi Dorothy”. La popolazione della città di smeraldo corre verso il mago di Oz per chiedere aiuto. Un guardiano li ferma e placa i loro animi. Dorothy gli chiede dunque di poter vedere il mago ma questi è occupato e non può accoglierli. La ragazzina comincia a piangere per la disperazione: il guardiano, commosso, decide di farli entrare al cospetto del mago di Oz. Questi fa spaventare con il suo aspetto da Testa gigante e i propri trucchi i quattro viandanti, specialmente il Leone, che sviene quando viene chiamato (e dopo il colloquio scappa da una finestra). Il mago ordina a Dorothy e ai suoi amici di recarsi nel castello della strega dell'Ovest e di portarle via la scopa, solo così potranno avere ciò che chiedono. I quattro, in compagnia di Totò, si infiltrano così in una foresta tenebrosa, popolata da gufi e avvoltoi. La strega non è però decisa ad accoglierli e spedisce Nikko, il comandante delle scimmie volanti, e i suoi scagnozzi a rapire Dorothy e ad eliminare i suoi compagni. Questi, volando, giungono in poco tempo nella foresta oscura, rapiscono la ragazzina e il suo cane, disarmano l'uomo di latta e smontano lo spaventapasseri. La giovane viene condotta in presenza della strega dell’Ovest, che vuole impossessarsi a tutti i costi delle scarpette appartenute alla sorella. Scopre però che non può farlo senza prima uccidere la ragazza, decide dunque di studiare un modo per eliminarla senza distruggere il potere delle scarpe: imprigiona la ragazza in una stanza e mette in funzione una clessidra dalla sabbia rossa, sostenendo che quando la sabbia finirà di scorrere, Dorothy morirà. Totò riesce intanto a fuggire dalle grinfie di Nikko e dei suoi uomini. Il cagnolino raggiunge lo spaventapasseri, il leone e l'uomo di latta, guidandoli così verso il castello della strega. I tre riescono ad eliminare alcune guardie della strega e a travestirsi con le loro armature, infiltrandosi così all'interno del palazzo della strega. L'uomo di latta sfonda la porta della stanza in cui è imprigionata Dorothy, riuscendo a liberarla. La strega però riesce a metterli in trappola. Lo spaventapasseri, usando l'intuito, fa cadere un enorme lampadario sulla testa delle guardie, riuscendo così a scappare dalle loro grinfie. Corrono intorno al castello ma alla fine vengono circondati. La strega decide di divertirsi con loro, così dà fuoco allo spaventapasseri. Dorothy tenta di salvarlo, gettando dell'acqua sul fuoco. Colpisce però la malvagia strega che, essendo insofferente all'acqua, si scioglie. Nikko e gli altri scagnozzi della maga, vedendo la propria padrona distrutta, onorano la ragazzina e le consegnano la scopa della strega, grazie alla quale potrà ricevere i doni dal mago di Oz. Il mago non sa come rispondere a Dorothy e ai suoi compagni che gli portano la scopa della strega. Decide dunque di esaudire i loro desideri il giorno dopo. La ragazzina si lamenta con lui e scopre, grazie all'aiuto di Totò, che questi non è un mago ma un semplice essere umano, persosi nel mondo di Oz dopo un viaggio in mongolfiera, che ha truffato l'intero popolo. Questi riesce però ad esaudire i desideri degli amici di Dorothy: lo spaventapasseri ha dimostrato di essere molto intelligente, ha solo bisogno di un attestato che lo confermi; il leone, benché fifone, ha saputo affrontare pericoli per salvare Dorothy, ed è dunque premiato con una medaglia; l'uomo di latta si è dimostrato di buon cuore, disponibile e affettuoso, e gli viene dunque donato un orologio a forma di cuore che gli ricordi come, benché privo di un cuore vero, sappia comunque amare. Il mago decide però di aiutare anche Dorothy, rispolverando la sua vecchia mongolfiera per tornare in Kansas con la ragazzina e designa i tre amici di Dorothy come nuovi reggenti della città. Mentre il popolo acclama il proprio sovrano in partenza, Dorothy saluta gli amici e sale sul pallone volante. Totò però scende da esso per inseguire un gatto: il mago di Oz non riesce a fermare la mongolfiera, volando quindi via da solo. Ad assicurare il ritorno a casa per la ragazzina è Glinda, che le rivela che le scarpette della strega dell'Est, battute tre volte, possono esaudire i desideri; Dorothy, felice, può quindi tornare nel Kansas. Al suo risveglio si ritrova a casa sua, nel proprio letto, circondata dalla zia Emma, dallo zio Henry, Zeke, Hickory ed Hunk e perfino dal professor Meraviglia: la ragazza riconosce nei tre contadini il leone, l'uomo di latta e lo spaventapasseri e nel professor Meraviglia il mago di Oz.
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