film 10.000 a.c. adventure 20
10.000 a.c. adventure
[Avventura] - Il regista di "Independence Day" dirige un film ambientato all'alba della civilta', sull'intrepido viaggio di un cacciatore di una tribu' primitiva. Con Steven Strait
Canale
20
Giorno
mercoledì 12 maggio 2021, 21:04
Durata
144'
Titolo originale
10.000 AC
Paese
Stati Uniti d'America
Anno
2008
Regia
Roland Emmerich
Descrizione
10.000 AC (10,000 BC) è un film epico del 2008, diretto e cosceneggiato da Roland Emmerich.
Trama
Intorno al 10.000 a.C. una tribù di cacciatori-raccoglitori chiamata Yagahl vive ai piedi di una catena montuosa e sopravvive cacciando mammut lanosi. Qui un giovane cacciatore di nome D'Leh conquisterà l'amore della sua vita, la bella Evolet, la ragazza dagli occhi blu, scampata dall'eccidio del suo villaggio, e la "Lancia bianca" grazie al fatto di aver ucciso da solo un mammut. Questo avviene grazie alla profezia della Vecchia Madre per cui D'Leh sarà capo del villaggio e sposerà Evolet. D’Leh è consumato dalla colpa per non aver guadagnato la "Lancia bianca" in modo equo in quanto l'uccisione del mammut è avvenuta per caso. Dopo aver parlato col suo amico Tic'Tic, rinuncia alla "Lancia bianca", perdendo il suo matrimonio con Evolet.
Quando arriva l'inverno e la neve, una banda di misteriosi guerrieri a cavallo, che chiamano "demoni a quattro zampe", attacca il villaggio e rapisce Evolet insieme ad altri membri della tribù. Questi guerrieri sono gli stessi che avevano sterminato il villaggio di Evolet e vivono oltre le montagne. D'Leh, Tic'Tic, Ka'Ren e il giovane Baku partono per salvare i loro compagni e raggiungono un'area boschiva e lussureggiante popolata da Uccelli del terrore dove cercano di liberare Evolet. Il salvataggio non riesce e anche Ka'Ren e Baku vengono catturati e Tic'Tic viene ferito.
Durante la caccia, D’Leh cade in una trappola insieme ad uno Smilodonte che decide di liberare, ritorna quindi da Tic'Tic che, dopo essersi ripreso, gli consente di continuare la ricerca. Si imbattono quindi in un villaggio di Naku, abitato dai primi agricoltori. I Naku gli rivelano la profezia che chiunque parli con uno Smilodonte, che chiamano "dente a lancia", aiuterà a liberare il loro popolo. D'Leh capisce che la profezia parla di lui perché i Naku lo hanno appunto visto parlare con lo Smilodonte che aveva salvato. Apprende da loro anche che suo padre è stato ospite dei Naku fino a quando non è stato catturato dagli schiavisti, e Tic'Tic rivela finalmente a D'Leh perché suo padre era partito per salvare il suo popolo dalla fame e che non era un codardo come tutti pensavano.
Diverse tribù formano una coalizione per inseguire i predoni con D'Leh come loro leader. Trovano le navi che tengono Evolet e le loro famiglie ma senza alcun mezzo per seguirle. Viaggiano, quindi, attraverso il deserto fino ad arrivare presso una civiltà avanzata simile all'antico Egitto, governata da una figura enigmatica conosciuta come "L'Onnipotente", dove i rapiti Yagahl lavorano come schiavi.
I guerrieri che hanno rapito Evolet e i suoi compagni erano solo dei cacciatori di schiavi mandati dall'Onnipotente per trovare manodopera per costruire piramidi insieme ai Mammut Lanosi.
Durante un raid notturno, D'Leh viene a sapere dell'Onnipotente e di come ucciderlo e del destino di suo padre, che è morto schiavo. Il gruppo viene avvistato dalle guardie, che vengono uccise da Tic'Tic prima di soccombere alle sue ferite ricevute. I sacerdoti dell'Onnipotente credono che Evolet sia destinata a uccidere l'Onnipotente, ciò è basato sulle cicatrici della frusta sulle sue mani che corrispondono alle stelle che chiamano il "Marchio del Cacciatore" e un'antica profezia che prevede la caduta della loro civiltà. L'Onnipotente si rende conto che Evolet è semplicemente l'araldo del vero cacciatore.
D'Leh riuscirà a scatenare una battaglia contro i guerrieri nobili devoti al Dio della Piramide, che sarà in seguito trafitto con una lancia del giovane cacciatore, dopo una trattativa finita male, dimostrando a tutti che colui che credevano un Dio in realtà era solo un vecchio sciocco e privo di forze. Questo scatena la rivolta degli schiavi, che finalmente tornano ad essere gente libera.
Alla fine della battaglia, mentre D'Leh cerca di ricongiungersi con Evolet, questa verrà ferita mortalmente con una freccia dal capo dei guerrieri, innamoratosi di lei, che fa capire a D'Leh che, se non la potrà avere lui, non l'avrà nessuno. D'Leh si vendica uccidendolo, ma la Vecchia Madre, da sempre in contatto telepatico con i cacciatori, donerà il suo ultimo respiro ad Evolet ridonandole, così, la vita. Sulla via del ritorno, al momento dei saluti, il capo della tribù, Nakudu, dona a D'Leh dei sacchetti contenenti semi di grano, che permetterà alla sua tribù di conoscere l'agricoltura, ancora sconosciuta alla gente del giovane capo. Evolet e D'Leh tornano al loro villaggio, dove finalmente adesso trionfa la pace e l'armonia della natura.
Esiste un finale alternativo: Baku, dopo anni, narra la storia ed un bambino gli chiede che fine aveva fatto la Montagna degli Dei. Baku gli risponde che era stata dimenticata, insieme a questa civiltà.